Banditi in moto rubano Rolex e 800euro
Inviato: 24/12/2008, 16:18
«Sto bene, ora non voglio più pensarci...». Marek Hamsik guarda avanti e, con la saggezza di un quarantenne, ha commentato la rapina subita giovedì sera, parlando ieri da Napoli al corrispondente di Bratislava della storica Pravda. «Ho avuto paura perché quei due avevano la pistola, poteva andare molto peggio ? ha detto il giocatore - e per questo sono contento che tutto sia finito nel migliore dei modi. In fin dei conti non è accaduto nulla di grave, mi basta questo».
A confortarlo, ieri a Castel Volturno, i suoi compagni e poi migliaia di tifosi: su Facebook si sono moltiplicati i gruppi di "Scusiamoci con Hamsik" o di semplice solidarietà, raccogliendo sino a diecimila adesioni. Centinaia di migliaia anche gli Sms e le E-mail giunte nelle radio e sul sito del Napoli. Su tutti un sostenitore che ieri lo ha incrociato all´allenamento a Castel Volturno chiamandolo a gran voce: «Marek, Marek...». Lo slovacco, che si stava allenando a parte (salterà la gara di Torino per infortunio) nel campo più vicino all´hotel Holiday Inn, si è avvicinato. A quel punto il tifoso gli ha chiesto, sorridendo: «Che ore sono?», strappandogli un largo sorriso tra le risate generali. L´ironia partenopea ha sdrammatizzato forse definitivamente un episodio che ha molto spaventato l´azzurro: poco prima ci avevano pensato i suoi compagni a rincuorarlo, alcuni anche prendendolo in giro.
Reja lo ha abbracciato, agli altri Marek ha assicurato di aver superato lo choc. Alla Pravda aveva confidato poco prima: «Ero pronto anche a lasciare l´automobile, ma forse il traffico li ha fermati. Meno male che non hanno preso il mio telefono, così ho potuto subito chiedere aiuto». A fine allenamento l´azzurro ha firmato decine di autografi mostrando una certa serenità: «Tanto il Rolex lo ricompro», ha poi sussurrato a un altro tifoso. Il suo manager, Venglos, ha poi confortato definitivamente i supporter azzurri: «Questo non è certo un buon motivo per lasciare il Napoli». Ieri mattina Hamsik è stato di nuovo in Questura, alle 7.45, per provare a ritirare la copia del passaporto: la sua partenza per la Slovacchia, dove si trova già la compagna Martina (sarà poi raggiunto da Gargano, fidanzato con la sorella), è stata anticipata infatti a stasera.
L´ambasciatore della Repubblica Slovacca a Roma, Stanislav Vallo, gli ha garantito massima assistenza, assicurandogli che basterà la carta d´identità per partire. Intanto, le indagini hanno ricostruito le fasi della rapina di giovedì. Nella grande isola pedonale di Chiaia e nei giorni dello shopping natalizio i due rapinatori hanno agito indisturbati. In sella a un grosso scooter, hanno seguito a motore spento il calciatore del Napoli anche a via Chiaia. Passo dopo passo, vetrina dopo vetrina. Lo hanno riconosciuto subito e quasi per caso. Troppi "segni particolari" impressi nella memoria dei tifosi azzurri. Quei capelli a spazzola e soprattutto il grande tatuaggio con un ideogramma blu su collo. «È lui, è Marek Hamsik».
Volto noto, e un luccicante Rolex Daytona al polso da 25 mila euro. Così la squadra mobile ricostruisce il caso Hamsik, la rapina al calciatore che si è ritrovato una pistola puntata alla tempia, inchiodato a bordo della sua Minicooper nel traffico all´uscita della galleria in direzione di Fuorigrotta. In realtà il calciatore era in trappola già da un po´ di tempo prima. Da quando, lungo via dei Mille, i due banditi con i volti coperti da caschi integrali lo hanno notato e seguito durante lo shopping, quindi alla sua auto parcheggiata e fino a Fuorigrotta. Mentre resta difficile identificare gli aggressori, fuggiti verso Napoli Ovest. Per ora gli investigatori stanno lavorando sui ricettatori di pezzi di un certo valore come il Rolex Daytona, difficile da piazzare.
A confortarlo, ieri a Castel Volturno, i suoi compagni e poi migliaia di tifosi: su Facebook si sono moltiplicati i gruppi di "Scusiamoci con Hamsik" o di semplice solidarietà, raccogliendo sino a diecimila adesioni. Centinaia di migliaia anche gli Sms e le E-mail giunte nelle radio e sul sito del Napoli. Su tutti un sostenitore che ieri lo ha incrociato all´allenamento a Castel Volturno chiamandolo a gran voce: «Marek, Marek...». Lo slovacco, che si stava allenando a parte (salterà la gara di Torino per infortunio) nel campo più vicino all´hotel Holiday Inn, si è avvicinato. A quel punto il tifoso gli ha chiesto, sorridendo: «Che ore sono?», strappandogli un largo sorriso tra le risate generali. L´ironia partenopea ha sdrammatizzato forse definitivamente un episodio che ha molto spaventato l´azzurro: poco prima ci avevano pensato i suoi compagni a rincuorarlo, alcuni anche prendendolo in giro.
Reja lo ha abbracciato, agli altri Marek ha assicurato di aver superato lo choc. Alla Pravda aveva confidato poco prima: «Ero pronto anche a lasciare l´automobile, ma forse il traffico li ha fermati. Meno male che non hanno preso il mio telefono, così ho potuto subito chiedere aiuto». A fine allenamento l´azzurro ha firmato decine di autografi mostrando una certa serenità: «Tanto il Rolex lo ricompro», ha poi sussurrato a un altro tifoso. Il suo manager, Venglos, ha poi confortato definitivamente i supporter azzurri: «Questo non è certo un buon motivo per lasciare il Napoli». Ieri mattina Hamsik è stato di nuovo in Questura, alle 7.45, per provare a ritirare la copia del passaporto: la sua partenza per la Slovacchia, dove si trova già la compagna Martina (sarà poi raggiunto da Gargano, fidanzato con la sorella), è stata anticipata infatti a stasera.
L´ambasciatore della Repubblica Slovacca a Roma, Stanislav Vallo, gli ha garantito massima assistenza, assicurandogli che basterà la carta d´identità per partire. Intanto, le indagini hanno ricostruito le fasi della rapina di giovedì. Nella grande isola pedonale di Chiaia e nei giorni dello shopping natalizio i due rapinatori hanno agito indisturbati. In sella a un grosso scooter, hanno seguito a motore spento il calciatore del Napoli anche a via Chiaia. Passo dopo passo, vetrina dopo vetrina. Lo hanno riconosciuto subito e quasi per caso. Troppi "segni particolari" impressi nella memoria dei tifosi azzurri. Quei capelli a spazzola e soprattutto il grande tatuaggio con un ideogramma blu su collo. «È lui, è Marek Hamsik».
Volto noto, e un luccicante Rolex Daytona al polso da 25 mila euro. Così la squadra mobile ricostruisce il caso Hamsik, la rapina al calciatore che si è ritrovato una pistola puntata alla tempia, inchiodato a bordo della sua Minicooper nel traffico all´uscita della galleria in direzione di Fuorigrotta. In realtà il calciatore era in trappola già da un po´ di tempo prima. Da quando, lungo via dei Mille, i due banditi con i volti coperti da caschi integrali lo hanno notato e seguito durante lo shopping, quindi alla sua auto parcheggiata e fino a Fuorigrotta. Mentre resta difficile identificare gli aggressori, fuggiti verso Napoli Ovest. Per ora gli investigatori stanno lavorando sui ricettatori di pezzi di un certo valore come il Rolex Daytona, difficile da piazzare.