Gli Americani.
Inviato: 17/02/2011, 15:29

“ Non siamo mica gli americani che loro sparare agli indiani, Vacca gli indiani……….” Cantava Vasco Rossi nel 1979,
sarà un caso che proprio in quegli anni gli Americani siano arrivati ad invadere anche il Motociclismo?
Il motomondiale, nella massima categoria della “vecchia” 500cc, ha visto fin dalla nascita la supremazia di Inglesi e Italiani.
Tutto inizio, nel 1949, con Leslie Graham fino al 1977 con Barry Sheene.
Tra i vari campioni, Italiani ed Inglesi, Gary Hocking della Rodesia fu l’unico ad inserirsi, su MV Agusta, in questi quasi vent’anni di mondiale nel confronto tra due nazionalità.
Ma il 1978 c’è lo sbarco degli Americani, o meglio di quel fenomeno di Kenny Roberts che apre un lungo periodo di dominio dei piloti dì oltreoceano.
Periodo terminato con Kevin Schwantz nel 1993 dal dominio dell'Australiano Mick Doohan.
Solo nel 2000 il titolo tornerà in America con Kenny Roberts Jr, che fantasia nei nome questi Yankee, e poi nell’attuale Moto GP con Nicky Hayden nel 2006.
Un dominio di pochi nomi in realtà, ma di grandi piloti capaci di vincere più mondiali a testa, capaci di dare un’impronta forte al mondiale, quasi un’egemonia, se pensiamo che altri grandi piloti, Randy Mamola in testa, pur non vincendo mai un mondiale è sempre stato protagonista per più un decennio di gare.
In questo festival a stelle e strisce la soddisfazione tutta Italiana di interrompere la serie di Roberts nel 1981 con Marco Lucchinelli e nel 1982 con Franco Uncini e la parentesi Australiana del 1987 con Wayne Gardner.
Gli Americani capaci di sconvolgere il mondo tradizionale delle due ruote, inserendo “lo spettacolo” anche come contorno alla gara, ed esaltando la guasconeria di Agostini e la estrosità di Sheene, capaci di rendere frizzante e goliardico un mondo dove la morte e’ sempre pronta a mietere il triste tributo.
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