Un istante ti cambia la vita
Inviato: 14/05/2008, 10:24
Eh già, un istante, una frazione di secondo, una coincidenza incredibile può cambiarti la vita.
Veniamo ai fatti.
Ieri stavo uscendo dal lavoro. Erano le sei del pomeriggio circa e stavo attraversando con la macchina un paesino qui in zona.
Stavo andando piuttosto piano, tra i 60 e i 70 all'ora.
Sull'altra corsia il traffico era bloccato: c'era una lunga colonna di macchine ferme.
Improvvisamente, da una stradina laterale che si innesta dalla sinistra, si immette nella mia direzione di marcia un uomo anziano con un Ciao.
Me lo vedo sbucare improvvisamente dalla colonna di macchine ferme sull'altra corsia a 10/15 metri dal cofano!
Do un pestone ai freni, spostandomi anche verso il centro della carreggiata per fargli guadagnare quei pochi centimetri che potevano consentirgli di completare la manovra (criminale).
Contemporaneamente mi attacco disperatamente al clacson.
Grazie a Dio, riesco ad evitarlo.
In tutto questo, lui non si è neanche voltato a guardarmi. Non so se era sordo, rintronato o, semplicemente, ha cercato di sorvolare sull'accaduto.
Quando poi, pochi secondi dopo, con il cuore che mi batteva nello stomaco, l'ho sorpassato guardandolo (non ho suonato o imprecato nei suoi confronti per non infierire), lui non ha fatto una piega, continuando a guardare fisso davanti a sé...
Bastava che io fossi passato un secondo prima o che lui fosse entrato in strada un secondo dopo e adesso sarei qui a raccontarvi di aver ucciso una persona.
Ho sempre pensato, e penso tuttora, che noi stessi, con i nostri comportamenti e le nostre azioni, possiamo determinare quasi totalmente, nel bene e nel male, il nostro futuro.
Ma ci sono casi come quello che che mi è capitato ieri pomeriggio, in cui quel "quasi" può fare la differenza.
Veniamo ai fatti.
Ieri stavo uscendo dal lavoro. Erano le sei del pomeriggio circa e stavo attraversando con la macchina un paesino qui in zona.
Stavo andando piuttosto piano, tra i 60 e i 70 all'ora.
Sull'altra corsia il traffico era bloccato: c'era una lunga colonna di macchine ferme.
Improvvisamente, da una stradina laterale che si innesta dalla sinistra, si immette nella mia direzione di marcia un uomo anziano con un Ciao.
Me lo vedo sbucare improvvisamente dalla colonna di macchine ferme sull'altra corsia a 10/15 metri dal cofano!
Do un pestone ai freni, spostandomi anche verso il centro della carreggiata per fargli guadagnare quei pochi centimetri che potevano consentirgli di completare la manovra (criminale).
Contemporaneamente mi attacco disperatamente al clacson.
Grazie a Dio, riesco ad evitarlo.
In tutto questo, lui non si è neanche voltato a guardarmi. Non so se era sordo, rintronato o, semplicemente, ha cercato di sorvolare sull'accaduto.
Quando poi, pochi secondi dopo, con il cuore che mi batteva nello stomaco, l'ho sorpassato guardandolo (non ho suonato o imprecato nei suoi confronti per non infierire), lui non ha fatto una piega, continuando a guardare fisso davanti a sé...
Bastava che io fossi passato un secondo prima o che lui fosse entrato in strada un secondo dopo e adesso sarei qui a raccontarvi di aver ucciso una persona.
Ho sempre pensato, e penso tuttora, che noi stessi, con i nostri comportamenti e le nostre azioni, possiamo determinare quasi totalmente, nel bene e nel male, il nostro futuro.
Ma ci sono casi come quello che che mi è capitato ieri pomeriggio, in cui quel "quasi" può fare la differenza.