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Il biodiesel verrà dalle alghe

Inviato: 08/07/2008, 14:05
da massimou
Con il petrolio alle stelle, la mobilità del futuro sarà sempre più affidata a fonti di energia alternative, tra cui anche i biocarburanti. L'ultima novità, a riguardo, è la possibilità di ricavare combustibile dalle alghe. Ma questa volta anche l'Italia è all'avanguardia. Le ultime società a investire nell'estrazione di biocarburanti dalle alghe sono state Inventure Chemical e Seambiotic. Il sistema appare complesso ma ingegnoso: nel caso dell'impianto sperimentale costruito in Israele, le alghe sono coltivate sfruttando le emissioni di una vicina centrale elettrica alimentata a carbone. In sostanza la materia prima utilizzata per produrre carburante viene generata dall'inquinamento prodotto da un'altra struttura, in una logica di riciclo integrale.
Per ora si tratta di sperimentazioni, tuttavia sembra che le prospettive di sviluppo, per quanto lente, siano concrete, tanto che intorno a questa forme di produzione è nata un'associazione, la Algal Biomass Organization. In realtà, la lavorazione delle alghe rappresenta solo una delle attività a ridotto impatto ambientale finalizzate a garantire carburante a basso costo. Per comprendere la portata del cambiamento occorre però fare chiarezza sui termini. Con la parola "biocarburante" si indicano tutti i combustibili estratti da sostanze animali e vegetali: i più importanti sono il bioetanolo, ricavato dal mais, dalla bietola e dalla canna da zucchero e mischiato alla benzina, e il biodiesel, estratto da olio di colza, girasole e palma e mischiato con il gasolio.
Nei mesi passati, i biocarburanti sono stati accusati di avere giocato un ruolo fondamentale nella crisi alimentare, ma solo l'1% della superficie agricola mondiale è destinata alla produzione di biodiesel, mentre in paesi come gli Stati Uniti che da anni destinano rilevanti proporzioni del loro territorio al bioetanolo i prezzi sono rimasti a lungo invariati.
In Italia gli impianti di produzione di biodiesel sono 16, gestiti da 11 aziende. Tali strutture, in grado di produrre poco meno di 2 miliardi di tonnellate di biodiesel l'anno, fanno dell'Italia il secondo produttore in Europa dopo la Germania.

Inviato: 08/07/2008, 16:42
da Frankie
Mah, certo che buona parte della superficie terrestre è coperta d'acqua, quindi........... ma perchè non provano a fare biocarburante partendo dagli olii alimentari usati per friggere e poi buttati???? Questo si che sarebbe un bel riciclaggio!!!