Clamoroso errore all'italiana
Inviato: 11/07/2008, 12:02
“Il signor Topolino [..] i signori Titti, Paperino, Paperina sono attesi davanti al giudice monocratico [..] per deporre quali testimoni nel procedimento penale 6342/05″.
E’ il mandato di comparizione notificato dal tribunale di Milano, non è uno scherzo da parte di un buon tempone. Ed e’ la prova lampante che la burocrazia ha una vita propria, in un mondo totalmente astratto dalla realta’. E giustamente in questo caso ha sconfinato nel mondo dei fumetti. Il curioso episodio ha avuto origine nel napoletano, dove un cinese e’ colpevole di aver contraffatto gadget con le immagini dei personaggi dei cartoni animati. Dovrei dire accusato anziche’ colpevole per fare il perbenista, ma si parla di cinesi, e sarebbe da ipocriti non dire quello che si pensa. Ricordo a tutti che il marchio CE (European Community) come nella figura garantirebbe prodotti di origine europea, ma i cinesi lo hanno copiato, messo sui loro prodotti, e addotto la scusa che si tratta di Cina Export (con la stessa forma, ma guarda un po’…). Ma e’ meglio riderci su, quindi torniamo alla giustizia italiana: il pm napoletano aveva citato i personaggi Topolino, Titti, Paperino e Paperina come “testimonianza” delle imitazioni non autorizzate. Ma la testimonianza e’ diventato esser testimoni, e di qui la richiesta di comparire in tribunale per testimoniare. Ma il clamoroso errore/lapsus della cancelleria e’ stato inoltrato di ufficio in ufficio , fino alla bizzarra richiesta finale. In teoria Topolino e C. dovrebbero presentarsi in tribunale per affermare che sono stati copiati dal cinese. Se non si presenteranno chi li andra’ a prendere? Il commissario Basettoni? Forse questo sarebbe uno dei pochi casi dove veramente “la giustizia e’ uguale per tutti”: gia’, i cartoni animati sono trattati come gli umani…
Fonte: Corriere
E’ il mandato di comparizione notificato dal tribunale di Milano, non è uno scherzo da parte di un buon tempone. Ed e’ la prova lampante che la burocrazia ha una vita propria, in un mondo totalmente astratto dalla realta’. E giustamente in questo caso ha sconfinato nel mondo dei fumetti. Il curioso episodio ha avuto origine nel napoletano, dove un cinese e’ colpevole di aver contraffatto gadget con le immagini dei personaggi dei cartoni animati. Dovrei dire accusato anziche’ colpevole per fare il perbenista, ma si parla di cinesi, e sarebbe da ipocriti non dire quello che si pensa. Ricordo a tutti che il marchio CE (European Community) come nella figura garantirebbe prodotti di origine europea, ma i cinesi lo hanno copiato, messo sui loro prodotti, e addotto la scusa che si tratta di Cina Export (con la stessa forma, ma guarda un po’…). Ma e’ meglio riderci su, quindi torniamo alla giustizia italiana: il pm napoletano aveva citato i personaggi Topolino, Titti, Paperino e Paperina come “testimonianza” delle imitazioni non autorizzate. Ma la testimonianza e’ diventato esser testimoni, e di qui la richiesta di comparire in tribunale per testimoniare. Ma il clamoroso errore/lapsus della cancelleria e’ stato inoltrato di ufficio in ufficio , fino alla bizzarra richiesta finale. In teoria Topolino e C. dovrebbero presentarsi in tribunale per affermare che sono stati copiati dal cinese. Se non si presenteranno chi li andra’ a prendere? Il commissario Basettoni? Forse questo sarebbe uno dei pochi casi dove veramente “la giustizia e’ uguale per tutti”: gia’, i cartoni animati sono trattati come gli umani…
Fonte: Corriere