Ti segnalo due cose:Franco ha scritto: Vabbè sono ingenuo,comunque nel caso del telefono avevo mail e IBAN,mica poco.
Vado di persona alla polizia postale e dopo qualche mese la beccano
Querela ecc e si scopre che aveva fregato 11 polli come me,vendendo playstation,televisore,e cazzate varie inesistenti
Parte il procedimento penale in Sicilia e mi telefona l'avvocato spiegando che era una famiglia povera,la ragazza disturbata,bla bla bla e che ci si poteva accordare,anche perchè io in sicilia non avevo convenienza ad andare
Comunque ci accordiamo per un bonifico dell'intero importo senza spese con ritiro querela evitando il procedimento giudiziario
Così è stato
Vabbè
in primis ad oggi l'iban non da garanzie, perché la carte prepagate di tipo "postepay evolution" ne sono dotate, cioè possono ricevere bonifici come se fosse un conto corrente, ed è difficile a prima vista rendersi conto che si sta facendo una ricarica e non un bonifico tradizionale.
in secundis molti di questi truffatori ricorrono a prestanome, quindi fosse anche un contocorrente reale, spesso sarebbe intestato a Giggi 'oBarbone...
Nel tuo caso particolare ti è andata assai bene, e confermo quanto detto dal collega avvocato, perché tu, in quanto querelante saresti stato sentito come testimone al processo, processo che si tiene nel luogo di residenza dell'imputato... Avevi l'obbligo di presentarti in udienza (una volta citato regolarmente), magari per una o due volte visto che spesso saltano senza avviso, con evidente costo...
Sulla valutazione della convenienza di costituirsi parte civile nel processo penale per ottenere il risarcimento del danno lascio la valutazione al singolo caso, troppo spesso ci si rende conto sin da subito che non c'è nulla da fare, ma in linea di principio almeno far condannare il delinquente di turno ha il suo bel perché!