Mi son preso il giovedì e venerdi off dopo un settembre/ottobre di lavoro pesantissimi, ne avrei approfittato per portare l’F4 al mare, anche se il tempo è piovigginoso, sarebbe sempre stato meglio del freddo, d’altronde un novembre da 14° nn capita dal 1200.
Mi vesto al volo, indosso tuta stivali e metto dentro al casco guanti, sigarette, foularino a scacchi bianco e nero vintagge ,occhiali neutri e sottocasco, avrò preso tutto? Ricontrollo, chiudo casa e apro il box: loro 2 son peggio di me, dormono ancora come 2 sassi sotto le coperte.
Mentre tiro fuori l’MV, mi viene in mente che le luci dietro nn funzionano e, a parte le gallerie, rischio di arrivare col buio!! adesso senza ora legale, alle 4 e mezza incomincia a imbrunire…azz devo passare dal mio amico elettrauto….e pure devo fare benza…..azz, azz, azz,… è sempre così.
15,35
finalmente posso rimettermi definitivamente casco e guanti e partire col serbatoio pieno e luci dietro a posto.
La tangenziale est pare una delle arterie congestionate che si vedevano una volta nei films americani.
Solo che qui siamo in italia e nessuno procede a velocità costante.
Insomma un dedalo di auto, camion, tir, caravan che mettono le frecce eppoi si pentono, che frenano e acellerano senza una ragione, senza contare che la maggior parte di sta gente è attaccata al telefonino.
Decido di nn tenere in minima considerazione comportamenti logici da parte di questi schiavi della guida, devo decidere io per loro, tanto saranno in pochi ad accorgersi del mio arrivo, ci penseranno i miei RG3 a farli saltare sul sedile.
Confesso che lo faccio spesso apposta con quelli che si fan i cazzi loro in mezzo alla strada senza curarsi degl’altri.
Apro il gas in terza mentre m’innesto dalla bretella, un veloce sguardo alla mia sinistra mentre metto la quarta a 9000 giri tagliando le 4 corsie in piena acellerazione.
Che soddisfazione avere sotto il culo qualcosa che ti permette di essere in un nanosecondo dietro quella macchina piccolina là in fondo.
Soddisfazione che si amplifica esponenzialmente quando il sound del motore uscendo dai 4 scarichi aperti si trasforma in un infinito urlo metallico che inebria la mente e produce adrenalina.
Quando l’adrenalina inizia a circolare nel sangue si diventa audaci, a volte anche troppo, ma quando
ti rendi conto ormai lo stai già facendo e un’incertezza può voler dire morire.
Se vai veloce, non puoi esitare, tutto dev’essere calcolato in modo esatto, la tua velocità, quella degl’altri, i tempi di approccio, di sorpasso e di arrivo, il tipo di asfalto, il raggio della curva, le vie di fuga.
Per andare forte, bisogna essere abituati ad andare forte, la velocità non deve creare apprensione altrimenti porterebbe all’incertezza, parola che, come si è detto, con velocità non va d’accordo.
170….182….193 …..ogni tanto guardo il contachilometri per capire se sono fuori di molto dal limite dei 90…..sembra proprio di sì, eppure a me non pareva, pensavo molto meno, decelero,
ormai sono vicino al casello per Genova.
Dopo la solita sosta dopo il casello per mettere via il biglietto riparto, ho guardato l’ora: 15,58.
Azz, arrivo col buio…ma chissenefrega, sto andando al mare con la mia moto.
Sono felice, finalmente non penso più a niente, so solo che mi aspettano 200 km di divertimento,
questo l’avevo preventivato e la Genova- ventimiglia in moto sembra fatta apposta.
Mi metto subito a circa 180-190 di crociera per togliermi i primi 90 km di dritto, la moto gira benissimo, la temperatura del motore è ottimale, l’acqua segna 85°.
Senza neanche rendermi conto dopo un po’ mi trovo a viaggiare sui 220- 230…..nn c’è traffico e le 3 corsie sono abbastanza sgombre, non mi è ancora capitato di dover frenare, se gli ostacoli si toglievano da soli bene, altrimenti nn ci perdevo tempo e già da lontano cambiavo traiettoria, quando si hanno 3 corsie a disposizione si fa quel che si vuole, l’importante a quella velocità è
tenere le ginocchia molto strette e affrancate al serbatoio, in questo modo anche le ginocchia
influiranno in maniera determinante sul controllo della moto, specialmente alle alte velocità.
234…..davanti a me almeno 3 km di rettilineo a tre corsie quasi deserti, decido di testare la velocità
della moto, l’ultima volta che l’ho fatto è stato l’anno scorso: 256, ma era notte.
La velocità di punta è la parte che mi interessa di meno nella guida sportiva, ma è indubbiamente molto eccitante e ogni tanto, se capita l’occasione, è bello anzichenò.
244…..254….adesso il casco incomincia a tremare per effetto dei vortici d’aria, mi abbasso ancora un po’ e giro l’ultimo pelo di gas rimasto, adesso trema tutto davanti a me, le auto sulle altre corsie sembrano miraggi che schizzano via, anche le 3 carreggiate adesso sembrano strette, a 300 metri davanti a me una macchina si sposta nella mia carreggiata per sorpassare un camion, faccio una leggera pressione col ginocchio destro sul serbatoio aiutandomi anche col piede che contemporaneamente fa pressione sulla pedana destra, senza quasi rendermene conto mi trovo quasi contro lo spartitraffico, devo stare più attento, non è la mia velocità abituale devo andare per gradi, se avessi fatto leggermente più pressione probabilmente avrei toccato con la ruota anteriore il basamento di cemento ……263…267..269…due camion si stanno sorpassando davanti a me, adesso mi è difficile vedere bene, anche la strada stessa probabilmente non aiuta, le sconnessioni e i cambi d’asfalto non si avvertono più come a 230 dove hai più margine per reagire e renderti conto di quello che sta accadendo, a questa velocità il divenire sembra il presente, è tutto pazzescamente più veloce, c’è un abisso tra i 230 e i 260, solo trenta km di differenza ma sembrano 150.
Chiudo il gas e dopo pochi secondi tutto mi sembra più umano, guardo il contachilometri: 224….216…205…..198… mi sembra di stare fermo, appoggio il braccio sinistro sul serbatoio e tengo la velocità.
Sono già quasi a tortona fra 15 km c’è il bivio di alessandria dove mi fermerò per un rabbocco eppoi comincerà il bello con decine di curvoni veloci di tutti i tipi.
L’orizzonte è buono, il tempo sembra in miglioramento ma incomincia a calare la luce, di notte non vedo più come prima e accelero ancora….
240…..247…..250…..255….inizia ancora a traballare prima il casco, poi tutta la moto….263…267…il rumore degli scarichi è diventato un sibilo di sottofondo che si mischia al casino del vento, la mia testa dondola un po’ a destra, un po’ a sinistra mentre serro le gambe al serbatoio e le mani ai semimanubri senza neanche lasciare le 2 dita sul freno come mia abitudine,
tanto a che servirebbe? Meglio tenersi bene aggrappati, se per caso una sconnessione mi facesse
perdere la presa su uno dei semimanubri…..meglio non pensarci.
Sono praticamente dentro il capolino con i gomiti il più stretto possibile per fare meno resistenza all’aria…..
Riguardo il contachilometri..269….271….guardo davanti, le corsie sembrano provenire tutte da un unico punto laggiù in fondo da dove, come se fossero meteoriti espulse da un buco nero, auto e camion danno l’impressione di venirti addosso a velocità pazzesca….276…279….281….286 ne ho abbastanza eppoi per un attimo mi è balenato nella mente il pensiero che il motore potesse sbiellare bloccando la ruota posteriore…azz…chiudo il gas…. non ero mai andato a quella velocità con una moto…e nn credo di ripeterlo, tutto troppo esagerato per essere divertente.
Mi fermo al distributore e mentre dopo un caffè e una sigaretta, sto facendo benzina, si ferma una bmw con targa tedesca con alla guida una signora tutta distinta che scende dalla macchina, si avvicina, guarda la moto, sorride e mi dice in buon italiano
- bella moto, complimenti..-
- grazie….-
- è passato molto veloce….a quanto andava?-
allora d’istinto, senza rendermi conto, ho pensato dove avevo raggiunto la max velocità eppoi gli ho risposto…
- ma quando? In che punto l’ho superata?-
quasi fosse stato necessario precisare se fosse stato la volta dei 269 o dei 286…
- io non sapere bene dove, ma l’ho vista lontanissimo e poi subito, in pochi secondi mi aveva già superato..-
- eh penso 250…più o meno-
- - caspita, allora lei deve venire in germania, lì si può andare a quanto si vuole- mi risponde tutta orgogliosa
- eh, lo so signora….-
rabboccato il serbatoio, riparto immettendomi a manetta sulla ge-voltri.
Accidenti che bel suono fanno adesso gli scarichi!! Sembrano ancora più aperti, si saranno puliti ben bene ad andare così.
Iniziano i curvoni.
È ancora abbastanza chiaro e posso vedere bene le traiettorie, il traffico è ancora scarso e ci posso dare dentro.
Incomincio a tirare…..il curvone che sto per percorrere lo conosco per bene, è bastardo perché leggermente in contropendenza e precede un altro curvone che gira dalla parte opposta e che s’immette in una galleria.
Non guardo il contachilometri, quando vado veloce nn lo faccio quasi mai, ma penso cmq di esserci entrato a circa 220 scalando in 5° a 11.500 giri in modo da prepararmi in anticipo al repentino cambio di direzione.
Percorro il primo tratto con tutto il busto in avanti e fuori dal serbatoio, allargo il ginocchio interno e spingo la pedana con la punta del piede.
La moto è parecchio inclinata ma assolutamente stabile e precisa trasmettendomi una grande sicurezza in percorrenza.
Raddrizzo nel breve rettilineo e infilo la 6° per qualche centinaio di metri prima di riscalare in 5° accingendomi ad impostare l’altro curvane.
Sulla mia traiettoria d’entrata, c’è un’auto che procede sulla corsia centrale a circa 300 metri da me, impossibile cambiare traiettoria, son costretto a tagliare a pochissimi metri dal suo cofano,
già mi immagino i vaffan…..del guidatore, ma nn ho scelta.
La manovra riesce perfettamente e mi permette di nn frenare e mantenere la traiettoria ideale che percorro senza la minima sbavatura, almeno così sembrava perché in uscita, mentre apro il gas, sento il motore andare su di giri da solo e il posteriore della moto scivolar via gradualmente.
Nn faccio a tempo a farmela sotto che son di nuovo dritto….azz…vuoi vedere che c’è umido e nn me ne sono accorto??? Davanti a me c’è un tir, gli guardo le ruote e vedo che tirano su acqua!!! Bfg, adesso che guardo meglio ci sono dei punti di bagnato sulle corsie, bisogna che eviti le strisce più scure dell’asfalto, la luce si fa sempre più debole e nn sarà facile.
Ne approfitto in galleria smanettando come un deficiente, ma non posso resistere al sound degli scarichi, finalmente le auto schizzano a dx senza bisogno di abbaglianti e gestacci.
Arrivo al casello alle 16, 56 dopo 232 km, nn da record e anche un po’ rintronato ma felice.
Felice di possedere una F4 e felice di essere capace ancora di divertirmi come un ragazzino guidando.
