Mi sento sempre inadeguato di fronte a certe cose, ma è un modo di mandare un abbraccio forte attraverso questo "trafiletto".
La terra trema
20 maggio 2012 è l’alba e siamo in auto, con carrello carico di cinquantini, verso la Monferraglia spring ediscion, “ma hai sentito il terremoto stamattina?” no, io non ho sentito nulla e ancora non sappiamo nulla di quello che è successo davvero, il pensiero è verso il piacere della giornata e la speranza inconscia è che non sia nulla di grave.
Invece no, le scosse sono state forti e si susseguono ancora a distanza di quasi tre settimane, morti feriti e tante vite, seppur vive, in ginocchio e che hanno perso tutto o quasi.
Persone che soprattutto hanno perso la serenità, vivendo costantemente nel terrore della scossa successiva.
Anche nella mia stabile Milano si sono avvertite le scosse, quelle più forti, ma molti, io per primo non ne ho sentita alcuna, poca sensibilità? Forse.
E così mentre arrivano quotidianamente notizie e immagini tragiche, per noi fortunati, la vita continua normalmente, apparentemente non ci si pensa, ma forse è solo un modo inconscio di evitare di riconoscere l’incapacità e l’inadeguatezza che ci prende quando non sappiamo come comportarci, quando qualcosa è fuori dal nostro controllo pratico ed emotivo.
Ci proviamo con gesti di solidarietà, ma nella sostanza ci sentiamo inutili con la sensazione di non fare abbastanza o di essere eccessivamente cinici.
A distanza di un mese da quella prima scossa probabilmente sarò ancora in viaggio verso un’altra occasione su due ruote, proprio nelle terre di Modena, le più colpite.
Sono stato in dubbio se accettare o no, non per paura, forse per rispetto, ma sentita la voglia di non fermarsi e di continuare ho deciso che ci sarò, non servirà probabilmente a dare una mano fattiva, ma almeno sarà un modo di dare un senso alla parola “normalità”, sperando torni presto davvero per gli amici Emiliani.
Il terremoto non si può controllare, non si può fermare come non si deve fermare la voglia di ricominciare e di vivere come i nostri sfortunati connazionali stanno dimostrando di fare, non mollare mai.
Flap
In attesa del Grande Sogno godi del Piacere.
