Il motociclista qualunque
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Il motociclista qualunque
Il motociclista qualunque in una serata di pioggia.
Era uscito subito dopo il GP.
Poco prima che finisse, si era fiondato sul balcone della cucina da dove poteva vedere meglio l'orizzonte e, molto ottimisticamente, aveva visto del chiaro proprio sotto le montagne in direzione del lago di como.
Faccio un giretto veloce pensò, se becco la pioggia, indosso la tucano replica e torno indietro.
Detto fatto, il motociclista qualunque adesso è pronto, il casco integrale di marca ma rappezzato con il nastro adesivo nero, s'intona con la visiera da buttare e i guanti bucati.
Anche il giubbotto di pelle è tutto grattato dietro, all'altezza della spalla destra, ma quello non lo cambierebbe mai, è orgoglioso quanto lo sarebbe un soldato delle sue decorazioni.
Il rombo della moto del motociclista qualunque è sempre il più bello; se poi è quello di un tre cilindri, dicono che è ancora meglio, ma io non posso confermarlo.
Ormai il motociclista qualunque è in ballo, dopo essere passato da Lecco e proseguito per Varenna quasi indenne dalla pioggia ma avendo trovato le strade un pò umide e luccicanti qua e la da raggi di sole, esagera e decide di voler tornare percorrendo anche l'altra sponda del lago.
Il guaio del motociclista qualunque in solitario, è che non avendo alcuna tabella di marcia da seguire, appena può si fa una birretta o peggio, cosicchè finisce per fare sempre le scelte sbagliate.
In questo caso, si era accorto solo dopo che aveva già acquistato il biglietto del traghetto, che sopra menaggio e sull'altra sponda del lago c'erano dei nuvoloni che non promettevano nulla di buono: una cazzata così, meritava una bella lager media per dimenticare.
Mentre il nostro amiscio seduto su una bitta del traghetto fuma una sigaretta aspettando di arrivare, nota un pezzetto di stagnola accanto a lui.
Il motociclista qualunque di solito non fuma cannabis, ma se la trova per terra, non si tira mai indietro.
A Menaggio infatti già pioviggina e.. sono le 19,30!!! alle 20 avrebbe dovuto essere a casa per uscire a cena, son cazzi pensa, questa volta lei s'era raccomandata sulla puntualità!! la chiamo o faccio finta di niente?
Come al solito il motociclista qualunque decide di far finta di niente, d'altronde avrebbe impiegato 10 minuti solo a ritogliersi tutto... eppoi con le gomme nuove, lui si sente di poter guidare come sull'asciutto.
sono solo una sessantina di km pensa, 2/3 sul misto lacustre eppoi la valassina con un misto veloce, dove forse non pioviggina neppure, ce la fo.
Niente di più sbagliato!!!!! adesso piove forte, i jeans sono inzuppati, il giubbotto tiene ancora ma nonostante tutto ciò il motociclista qualunque trova il ritmo e si abitua all'asfalto bagnato, le gomme nuove lo aiutano, sa solo che non può permettersi di frenare troppo bruscamente, per il resto può andare forte quasi come sull'asciutto, specialmente sui rettilinei.
Il buio che prima sembrava dovuto ai nuvoloni neri, adesso è reale, il motociclista qualunque dopo aver percorso circa una ventina di km decide di fermarsi e telefonare a lei.
Nessuno sa esattamente cosa gli sia stato detto ma da come si rimette il casco imprecando, sicuramente niente di buono.
Sembra abbia smesso di piovere ma la strada è viscida e ad ogni minima apertura di gas, la gomma e il mono posteriore della moto del nostro coglionazzo fanno di tutto per avvisarlo di non esagerare.
Ma lui ora è come se fosse al TT, guida a gambe larghe e tutto sull'anteriore, è così concentrato nel suo trip di guida che sbaglia svincolo uscendo in direzione Lecco anzichè verso Milano, di nuovo sotto un diluvio insostenibile.
merda...merda....merda.... incazzatissimo e sapendo che questo gli costerà almeno 20 minuti, si dirige verso il lungolago per potersi fermare ad un bar ed indossare la tucano replica.
Intanto si son fatte le 20,15.
Lecco adesso è deserta, delle decine e decine di motociclisti che c'erano nel pomeriggio è rimasto solo lui e la sua moto.
Alcuni avventori lo guardano tra lo stupito e l'ironico, "che si sia perso??" si domandano sorseggiando il loro negroni sotto i tendoni del bar, " solo un coglione con quella moto strana può essere in giro a quest'ora sotto sto diluvio".
La cosa che più fa incazzare il motociclista qualunque, è quella di rendersi sempre conto solo quando ormai è troppo tardi che le cose rotte vanno sostituite subito e nn quando ti servono. La scorsa settimana aveva notato che la frizione non era a posto, aveva tirato il cavo e credeva di essersela cavata così, invece se fosse stato meno superficiale, si sarebbe accorto immediatamente che il cavo si stava sfilacciando e doveva essere immediatamente sostituito.
Ha la visiera così conciata che di notte e con la pioggia, risulta pressochè inutilizzabile: i fari delle auto, sia quelle che incrocia sia quelle davanti a lui non gli permettono di vedere bene i bordi della strada e le pozze d'acqua. Ora è costretto a viaggiare con la visiera alzata, fortunatamente per lui ha sotto il casco gli occhiali con le lenti chiare che gli permettono di tenere una buona andatura, eppoi ha ritrovato il ritmo, è come se fosse di nuovo al TT dopo una sosta tecnica. il suo trip continua, passa le auto in corsia di sorpasso così veloce che gli paiono in sosta.
Il motociclista qualunque non guarda mai il tachimetro,specialmente se piove e va forte, e adesso va forte.
Ogni 6/7 minuti controlla con la coda dell'occhio la temperature e le pressione dell'olio, il contagiri ce l'ha nelle orecchie.
Deve avere la massima concentrazione, una cazzata e sarebbe in terra sull'asfalto buio, sa di dover usare poco la frizione così preferisce aver sempre una marcia in meno per essere in piena coppia e giocare col freno motore, tra l'altro sul bagnato è particolarmente vantaggioso.
In questi momenti il motociclista qualunque è estremamente vicino a Dio (in tutti i sensi), non pensa a nulla, l'adrenalina gli permette di estraniarsi da ogni cosa, di avere la sensibilità e la concentrazione per fare le cose giuste nel modo giusto.
la perfezione del suo limite di guida è l' obbiettivo che lui ed ogni motociclista qualunque come si deve, hanno il dovere di porsi.
E' arrivato, quasi gli dispiace; apre il box di corsa, stasera non ha neppure il tempo di fumare la canonica sigaretta crogiolandosi della sua guida e ammirando la sua moto, di lì a poco, sarà investito da una pioggia d'insulti.
Era uscito subito dopo il GP.
Poco prima che finisse, si era fiondato sul balcone della cucina da dove poteva vedere meglio l'orizzonte e, molto ottimisticamente, aveva visto del chiaro proprio sotto le montagne in direzione del lago di como.
Faccio un giretto veloce pensò, se becco la pioggia, indosso la tucano replica e torno indietro.
Detto fatto, il motociclista qualunque adesso è pronto, il casco integrale di marca ma rappezzato con il nastro adesivo nero, s'intona con la visiera da buttare e i guanti bucati.
Anche il giubbotto di pelle è tutto grattato dietro, all'altezza della spalla destra, ma quello non lo cambierebbe mai, è orgoglioso quanto lo sarebbe un soldato delle sue decorazioni.
Il rombo della moto del motociclista qualunque è sempre il più bello; se poi è quello di un tre cilindri, dicono che è ancora meglio, ma io non posso confermarlo.
Ormai il motociclista qualunque è in ballo, dopo essere passato da Lecco e proseguito per Varenna quasi indenne dalla pioggia ma avendo trovato le strade un pò umide e luccicanti qua e la da raggi di sole, esagera e decide di voler tornare percorrendo anche l'altra sponda del lago.
Il guaio del motociclista qualunque in solitario, è che non avendo alcuna tabella di marcia da seguire, appena può si fa una birretta o peggio, cosicchè finisce per fare sempre le scelte sbagliate.
In questo caso, si era accorto solo dopo che aveva già acquistato il biglietto del traghetto, che sopra menaggio e sull'altra sponda del lago c'erano dei nuvoloni che non promettevano nulla di buono: una cazzata così, meritava una bella lager media per dimenticare.
Mentre il nostro amiscio seduto su una bitta del traghetto fuma una sigaretta aspettando di arrivare, nota un pezzetto di stagnola accanto a lui.
Il motociclista qualunque di solito non fuma cannabis, ma se la trova per terra, non si tira mai indietro.
A Menaggio infatti già pioviggina e.. sono le 19,30!!! alle 20 avrebbe dovuto essere a casa per uscire a cena, son cazzi pensa, questa volta lei s'era raccomandata sulla puntualità!! la chiamo o faccio finta di niente?
Come al solito il motociclista qualunque decide di far finta di niente, d'altronde avrebbe impiegato 10 minuti solo a ritogliersi tutto... eppoi con le gomme nuove, lui si sente di poter guidare come sull'asciutto.
sono solo una sessantina di km pensa, 2/3 sul misto lacustre eppoi la valassina con un misto veloce, dove forse non pioviggina neppure, ce la fo.
Niente di più sbagliato!!!!! adesso piove forte, i jeans sono inzuppati, il giubbotto tiene ancora ma nonostante tutto ciò il motociclista qualunque trova il ritmo e si abitua all'asfalto bagnato, le gomme nuove lo aiutano, sa solo che non può permettersi di frenare troppo bruscamente, per il resto può andare forte quasi come sull'asciutto, specialmente sui rettilinei.
Il buio che prima sembrava dovuto ai nuvoloni neri, adesso è reale, il motociclista qualunque dopo aver percorso circa una ventina di km decide di fermarsi e telefonare a lei.
Nessuno sa esattamente cosa gli sia stato detto ma da come si rimette il casco imprecando, sicuramente niente di buono.
Sembra abbia smesso di piovere ma la strada è viscida e ad ogni minima apertura di gas, la gomma e il mono posteriore della moto del nostro coglionazzo fanno di tutto per avvisarlo di non esagerare.
Ma lui ora è come se fosse al TT, guida a gambe larghe e tutto sull'anteriore, è così concentrato nel suo trip di guida che sbaglia svincolo uscendo in direzione Lecco anzichè verso Milano, di nuovo sotto un diluvio insostenibile.
merda...merda....merda.... incazzatissimo e sapendo che questo gli costerà almeno 20 minuti, si dirige verso il lungolago per potersi fermare ad un bar ed indossare la tucano replica.
Intanto si son fatte le 20,15.
Lecco adesso è deserta, delle decine e decine di motociclisti che c'erano nel pomeriggio è rimasto solo lui e la sua moto.
Alcuni avventori lo guardano tra lo stupito e l'ironico, "che si sia perso??" si domandano sorseggiando il loro negroni sotto i tendoni del bar, " solo un coglione con quella moto strana può essere in giro a quest'ora sotto sto diluvio".
La cosa che più fa incazzare il motociclista qualunque, è quella di rendersi sempre conto solo quando ormai è troppo tardi che le cose rotte vanno sostituite subito e nn quando ti servono. La scorsa settimana aveva notato che la frizione non era a posto, aveva tirato il cavo e credeva di essersela cavata così, invece se fosse stato meno superficiale, si sarebbe accorto immediatamente che il cavo si stava sfilacciando e doveva essere immediatamente sostituito.
Ha la visiera così conciata che di notte e con la pioggia, risulta pressochè inutilizzabile: i fari delle auto, sia quelle che incrocia sia quelle davanti a lui non gli permettono di vedere bene i bordi della strada e le pozze d'acqua. Ora è costretto a viaggiare con la visiera alzata, fortunatamente per lui ha sotto il casco gli occhiali con le lenti chiare che gli permettono di tenere una buona andatura, eppoi ha ritrovato il ritmo, è come se fosse di nuovo al TT dopo una sosta tecnica. il suo trip continua, passa le auto in corsia di sorpasso così veloce che gli paiono in sosta.
Il motociclista qualunque non guarda mai il tachimetro,specialmente se piove e va forte, e adesso va forte.
Ogni 6/7 minuti controlla con la coda dell'occhio la temperature e le pressione dell'olio, il contagiri ce l'ha nelle orecchie.
Deve avere la massima concentrazione, una cazzata e sarebbe in terra sull'asfalto buio, sa di dover usare poco la frizione così preferisce aver sempre una marcia in meno per essere in piena coppia e giocare col freno motore, tra l'altro sul bagnato è particolarmente vantaggioso.
In questi momenti il motociclista qualunque è estremamente vicino a Dio (in tutti i sensi), non pensa a nulla, l'adrenalina gli permette di estraniarsi da ogni cosa, di avere la sensibilità e la concentrazione per fare le cose giuste nel modo giusto.
la perfezione del suo limite di guida è l' obbiettivo che lui ed ogni motociclista qualunque come si deve, hanno il dovere di porsi.
E' arrivato, quasi gli dispiace; apre il box di corsa, stasera non ha neppure il tempo di fumare la canonica sigaretta crogiolandosi della sua guida e ammirando la sua moto, di lì a poco, sarà investito da una pioggia d'insulti.
- brutale 910 s
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Si, ma così ci lasci in sospeso... devi raccontarci la parte più mortalmente pericolosa, quella che più mi mette i brividi addosso: cosa è successo quando sei uscito dal garage ed entrato in casa?
La mia lavatrice l'ha fatta un robot, da qualche parte in Asia. La mia moto l'hanno fatta degli uomini e delle donne in una fabbrica di Via Giovanni Macchi, a Schiranna.
- AntonioValenti
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- Località: Ispica RG Moto1: MV AGUSTA 350S(Ipot.) Moto 2: MV AGUSTA F4 750S, Moto 3: DUCATI ST2 944
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quello alla prossima puntataLocutus73 ha scritto:Si, ma così ci lasci in sospeso... devi raccontarci la parte più mortalmente pericolosa, quella che più mi mette i brividi addosso: cosa è successo quando sei uscito dal garage ed entrato in casa?
ciao
http://www.mvagusta350s.com" target="_blank
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grazie ragazzi, ma un angolo speciale no, poi mi sentirei in obbligo!!!invece mi piace scrivere dei raccontini per divertire quando ho un pò di tempo la sera, magari mentre sento la musica, mi distrae parecchio aiutandomi a nn pensare ai problemi e agli impegni incombenti
se fa piacere leggermi continuo, ma nn vorrei diventare ingombrante per qualcuno...nn so se rendo l'idea
PS: com'è finita??? semplice, è andata alla cena senza di me
se fa piacere leggermi continuo, ma nn vorrei diventare ingombrante per qualcuno...nn so se rendo l'idea
PS: com'è finita??? semplice, è andata alla cena senza di me