Italiani focosi in amore? Forse anche troppo, specie in vacanza, stando ai dati dell'ospedale Ca' Foncello di Treviso. Nella sola provincia di Treviso, infatti, ogni anno almeno 3-4 uomini vengono ricoverati d'urgenza per frattura del pene, ossia la lacerazione dell'involucro rigido chiamato tubica albuginea, dove si gonfiano i corpi cavernosi. Un problema che - secondo gli specialisti - colpisce circa 100 italiani all'anno ed è dovuto a traumi da rapporti s.e.s.s.u.a.l.i. intensi, concentrati soprattutto nel periodo delle vacanze.
"Una precisa casistica nazionale non esiste - avverte in una nota Edoardo Pescatori, responsabile dell'Unità operativa di andrologia dell'Hesperia Hospital di Modena - perché non c'è un monitoraggio di tutte le strutture sanitarie della penisola. Certo è che i casi di frattura del pene nei maschi italiani sono una realtà". Nella stragrande maggioranza dei casi, questi episodi sono il risultato di rapporti s.e.s.s.u.a.l.i. vigorosi, e sarebbero più frequenti in uomini non sposati. "Ma, in generale, ogni trauma subito nel momento dell'erezione è a rischio e può determinare una lacerazione dell'albuginea: il pene in e.r.e.z.i.o.n.e. infatti è fragile se esposto a traumi: come un palloncino gonfio che, se pestato, esplode", prosegue il medico.
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"Le lesioni del pene possono avvenire in qualsiasi momento - continua Pescatori - e in qualsiasi circostanza perché, non dimentichiamolo, l'organo g.e.n.i.t.a.l.e. maschile, anche se 'rigido', è molto fragile e gli uomini non dovrebbero scordarlo".
