
Tornare alle 14,00 della domenica dal lavoro con una giornata splendida, anche se in moto, già significa mezza giornata persa.
Così si propone alla Moglie un giretto, magari con la Vespa, nel pomeriggio giusto per non sprecare anche il pomeriggio.
La risposta è: “alle 14,30 vado dal parrucchiere”
Allora io esco con Gilda!!!!
Son certo che Lei non mi dirà di no, è tanto che non usciamo insieme.
Basta togliere i cavalletti e girare la chiave………
Non ho voglia di correre, solo di andare, quindi abbigliamento tecnico, ma niente tuta in pelle, anche perché il caldo è quasi estivo.
Dove si và? Non è importante, l’importante è andare…………
Puntiamo verso il lago Maggiore, ma senza una strada prestabilita, su per Oleggio, Borgomanero e poi Arona.
E’ sempre come la prima volta con Gilda, bella, precisa e prepotente, ma impegnativa, ci vuole sempre un po’ a capirla e fidarsi di Lei.
Comanda Lei, ma vuole essere indirizzata con decisione, vuole sentirsi dominata, solo così restituisce sicurezza e coerenza.
Io faccio quel che posso, abituato alle cose facili e intuitive dell’Amica Tedesca.
Saliamo al S. Carlone di Arona e poi giù di nuovo sul lungolago fino a Stresa.
Passeggiamo nel traffico della domenica assolata tra saluti dei Bikers che pare abbiano invaso le strade.
Al ritorno facciamo l’errore di infilarci in Arona, adoro il pezzo di lungolago, compagno di tante gite e serate, ma di domenica pomeriggio è un ritrovo di sardo mobili incolonnate che mettono a dura prova le mie rotondità alla schiena, gli scarichi sottosella son belli…..ma caldi.
Superato il Paesone possiamo distendere un po’ le marce e far correre le ruote sulle rare morbide curve del rientro.
Un piccola grande fuga imprevista, ma come spesso accade ricca di piacere.
Alla prossima Gilda.


