...Anche se ho premesso che non voglio polemizzare con nessuno mi vedo costretto mio malgrado a rispondere, augurandomi vivamente che i toni si smorzino e le offese personali, nonchè le frasi offensive terminino con delle SCUSE, anche perchè sinceramente non ne vedo i motivi, le mie riflessioni non erano rivolte a nessuno in particolare, ne tantomeno avevano una connotazione politica (visto anche il contesto del forum) ma solo frutto di un mio libero pensiero e come tali meritevoli di rispetto.
Mi dispiace deluderla ma io non voglio fare ridere nessuno, non predico e non ritengo che lei sia minimamente a conoscenza del mio grado di conoscenza su altri paesi e sopratutto non bado alle minchiate (come le chiama lei).
Io sono un liberale, liberista e libertario, come tale ritengo che la soluzione ai problemi che attanagliano i paesi dell'Europa occidentale non siano da ricercare nell'aumento della tassazione dei vincoli e dei controlli a chi lavora e produce ricchezza, lo Stato e le sue politiche redistribuzioniste arbitrarie ed inique per me non sono la giusta risposta, non sono l’unica via alla civiltà che tempera l’individuo nel nome degli interessi generali, la politica dell’uguaglianza redistributrice è subdola e totalmente inaccettabile perché alzerà ulteriormente le tasse, intaccherà ancor più gravemente le libertà naturali dell’individuo, attribuirà alle persone incaricate di garantirla una serie di privilegi che li innalzeranno ancor più al di sopra del popolo, è assodato che maggiore sarà la quantità di denaro di un paese nelle mani di chi lo amministra e maggiore sarà la quantità di ricchezza dissipata nei suoi mille rivoli che crescono proprio in funzione del denaro a disposizione (abbiamo esempi concreti continui).
Noi Siamo figli dell’idealismo organicista, in chiave solidarista cristiana e socialista, invece la maggioranza degli stati anglosassoni ne resta immune.
Quando lo capiremo sarà sempre troppo tardi per noi, perché, oltre a crescere meno, per questo grave errore culturale, avremo anche subìto più del giusto gli effetti di un’egemonia americana che, nel mondo nuovo interconnesso dove ad esempio il 60% del suo PIL avviene per transazioni in rete, è soggetta sì a repentini e potenti ridimensionamenti, ma portati dalla Cina e dai paesi emergenti e non più dalla vecchia Europa appesantita dalle sue costosissime illusioni.