
La chiaroveggenza
Sono trent’anni che vado in moto, guido male, le saponette sono intonse, e spesso sono l’ultimo del gruppo, un po’ perché mi piace un po’ perché quando il ritmo prende a essere fuori dalla mia lenta portata preferisco mantenere il mio passo piuttosto che rischiare.
Eppure sono ancora qua con pochi incidenti e poco gravi, scusate se nel frattempo porto le mani verso arti intime per adeguati scongiuri, questo grazie alla chiaroveggenza e alla capacità interpretativa.
Non sono doti innate e nemmeno ereditari o doni sovrannaturali, semplicemente si sviluppano con l’esperienza.
Soprattutto quando si frequenta il traffico cittadino delle metropoli, dove il pericolo diventa il nostro mestiere.
Prosegue, se volete, nel "Trafiletto" settimanale di http://www.amotomio.it
