
Handbike, Zanardi d'oro!

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Il 45enne ex pilota ha vinto la cronometro H4: "Ho avuto tantissimo dalla vita. Se continuerò? Prima la gara in linea, poi vedremo". Oro anche per l'azzurra, che ha stabilito il nuovo primato del mondo con la misura di 16.74. Argento Pizzi, bronzo Podestà. In serata Pistorious nelle batterie dei 100 e nella finale della staffetta 4x100
"Quando scegli l’orizzonte verso cui vuoi camminare, non serve arrivare in fondo per trovare la felicità. La felicità si trova lungo il percorso". Ci sono persone che devono vincere un oro per diventare campioni: Alex Zanardi no. Eppure la vittoria (e la felicità) alla fine arriva, sotto il sole di un pomeriggio a Brands Hatch, nella cronometro individuale dell’handbike classe H4. Un circuito che il pilota aveva già assaggiato agli esordi, con la sua Reynard in gara nella Formula 3000. Una vita fa, prima di morire e rinascere due volte. Chissà cosa avrebbe pensato allora, se qualcuno gli avesse raccontato in che modo, e con che "monoposto", sarebbe tornato proprio lì a gareggiare.
GIOIELLO — Oro paralimpico con il tempo di 24’50’’22, un vero gioiello nella bacheca ricca di storia di una “vecchia carogna”, come Zanardi stesso si definisce. Un risultato atteso anche da migliaia di tifosi che, da tutto il mondo, oggi hanno applaudito il loro idolo. Un oro dedicato a Vittorio Podestà, anche lui sul ricco podio del ciclismo italiano con un bronzo nella cronometro classe H2, ma soprattutto un amico che il caso gli ha fatto incontrare tre anni fa in un autogrill. Anche la buona sorte, come la felicità, si incontra camminando.
ZANARDI — “La mia non è tenacia ma curiosità - ha ammesso Zanardi - e sono fortunato perché ogni giorno posso soddisfarla. Più di così non potevo fare, ho dato il massimo: nella mia vita ho toccato il limite molte volte, l’ho spesso sfidato, ma oggi posso dire di aver spinto l’asticella un po’ più in là. Ho preso da mia nonna, che è morta a 101 anni per un incidente domestico: come lei ogni giorno mi invento qualcosa da fare, non mollo”.
DEDICA — Energia contagiosa, che diventa esplosione atomica quando si unisce a quella di un altro grande, Vittorio Podestà, uno che ha preso per mano Zanardi come fosse un bambino e lo ha accompagnato nella sua nuova avventura ciclistica paralimpica. “Ho sognato la medaglia di Alex più intensamente della mia - ha ammesso Podestà, 39 anni, vicecampione del mondo 2011 nella cronometro -. Sono contento di questo risultato, considerando il livello molto alto. Ho perso di pochissimo le prime due posizioni, forse avrei potuto interpretare meglio la gara, ma ci riprovo tra due giorni, sono in grande forma”. Ed è a lui che Zanardi dedica il successo.

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