
Espiazione
“L'accezione comune del verbo espiare significa riparare a una colpa scontandone la pena”, così recita Wikipedia.
E forse un significato simile c’è, quando un motociclista, quasi, normale, decide di uscire in moto scegliendo la
due ruote più sbagliata per il giro previsto che conosce e di cui è cosciente perfettamente delle difficoltà.
Quale altro motivo potrebbe spingere una persona ad affrontare quasi 500 km di strade di montagna ricche di tornanti, passi con più di una decina di chilometri di sterrato che fanno la gioia degli enduristi, strade strette e tortuose senza protezioni laterali con pendenze significative con una supersportiva?
Solo la pazzia o la consapevolezza, appunto di dover scontare una pena, eppure alla fine non ero l’unico sul passo del Maniva con due semimanubri e gomme sportive a cercare di stare in piedi nella terra, ne ho visti tanti con moto con oltre centocinquanta cavalli litigare con l’assenza o quasi di sterzo sui tornanti delle montagne Lombarde.
Per molti è una scelta obbligata, quella è l’unica moto, ma per me cosa mi fa scegliere tra una “logica” BMW GS e una “irrazionale” F4 750?
Espiazione? Forse, ma credo che in fondo sia voglia di mettersi alla prova, dimostrare a se stessi che quasi tutto si può fare con ogni moto, magari soffrendo un po’.
Mi piace invece pensare a un dovere nei confronti della creatura amata che ho trascurato da tempo e che è ora di portare a spasso, con cui si ha voglia di ritrovare feeling e piacere di guida.
La fatica e il disagio è compensato dalla confidenza che, chilometro dopo chilometro, aumenta fino a raggiungere il solito Piacere di guidare.
Un Piacere che supera ogni illogicità che gli altri vedono, chiamandola pazzia o espiazione, per me e per chi come me compie azioni di questo tipo è semplicemente qualcosa che andava fatto.
Impolverata, infangata e magari un po’ soffrente come il pilota per la faticosa giornata sicuramente penserà di essere tra le mani di un pazzo, ma lo penserà con un sorriso invisibile sotto il faro.
Flap