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Il night era pieno quella sera, come ogni venerdì, la gente faceva a cazzotti per entrare e io avevo un bel da fare come security all'ingresso.
ogni tanto però con una scusa,entravo all'interno del locale affascinato da una donna arrivata ad inizio serata.
Incrociai per l'ennesima volta il suo sguardo, non avevo mai visto una donna di una bellezza così devastante.
era stupenda in ogni piccolo dettaglio,dai lineamenti ai capelli dalle gambe alle dita affusolate e curatissime delle mani.
anche la voce di una tonalità più bassa del normale,era terribilmente sexy, era quasi imbarazzante guardare una simile perfezione.
Come poteva una donna di quel genere guardare così insistemente uno come me? Le avevo parcheggiato la jaguar nera in modo che la potessi tenere d'occhio, i macedoni non avevano mai visto un'auto così e dovevo stare attento. Mi aveva dato 50 euro per questo.
ancora non mi spiegavo come un semplice buttafuori potesse attirare l'attenzione di quella donna, sicuramente una così con un semplice cenno poteva avere ai suoi piedi
tutti gl'uomini ricchi e potenti che desiderava.
- Ciao Melissa, è tanto che mi aspetti?- Ehi tu! parcheggiami l'auto che ho lasciato davanti, muoviti!-
Era Fausto Rengazzi, imprenditore edile e noto cravattaro della bassa, famoso per gli innumerevoli incidenti sul lavoro accaduti nella sua cooperativa dove impiegava solo extracomunitari senza contratto. Grazie agli agganci con i politici locali e le mazzette che distribuiva a destra e a manca, gli avevano perdonato più di un crollo delle case di cartone che costruiva a prezzi altissimi. Gran sniffatore di bamba, il Rengazzi prendeva una pensione falsa di invalidità totale da quando aveva 18 anni.
Insomma, un fastidioso pezzo dimmerda che faceva pure finta di vedermi sempre per la prima volta nonostante ci fossimo già visti decine e decine di volte.
Presi le chiavi al volo prima che mi si stampassero in faccia.
Mai nessuno mi aveva trattato così e dovetti inspirare profondamente un paio di volte per non estrarre il rasoio, avevo una voglia matta di vederlo piangere ai miei piedi con un sorriso allungato di 20 cm dalla mia lama brasiliana.
Intorno all'auto, c'erano già una ventina di macedoni estasiati che la guardavano da tutte le angolazioni, alcuni erano addirittura sdraiati per guardarla da sotto.
- Sunny, Sunny, se tu lasci me provare Lamborghini te do 100 euro-
- Ne voglio 10.000 Muszly-
- 10.000?? e dove li troviamo 10.000 dollari Sunny??-
- E' vero Sunny, tu scontare, noi poveri tu sai, guardami, te sembro ricco? guardami me fai piangere su mie figli-
- E io ti sembro coglione? rischio grosso, 10.000 in contanti e ve la portate via-
- Va bene Sunny, vada per novemil...-
Un cartone col mio tirapugni d'argento si abbattè sul macedone più vicino che, cadendo, sbattè la nuca sullo specchietto laterale della lamborghini mandandolo in frantumi.
- Adesso sono 10.500-
- Ce la pagherai Sunny-
- Siete voi che dovete pagarmela, tornate coi 10.500-
Rientrai nel night, lei si voltò ancora a guardarmi.
Ricambiai con un sorriso mentre Randazzi, accorgendosi degli sguardi, fece cenno di avvicinarmi.
- Hai sistemato bene la mia lamborghini senza far danni?-
- Certo mister, adesso gliela portano anche a lavare a mano, offre il locale-
- Bene, adesso però togliti dai piedi, se me la rendono pulita per bene, avrai la mancia sennò un c...o!!-
- Non è necessario signore, le auguro una buona serata signore-
Prima di congedarmi, la guardai intensamente negl'occhi e le sussurrai:
- Madame, se ha bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa, non esiti a chiamarmi-
- Lei è molto gentile.... come si chiama?-
- Sunny Temper, madame-
Mi diressi verso l'uscita, fuori i macedoni erano già tornati con i soldi e mi stavano aspettando con aria beffarda appoggiati alla lamborghini.
Non lasciai loro neanche il tempo di parlare che si presero un ceffone per uno.
- Chi c...o vi ha dato il permesso di appoggiarvi alla macchina prima di avermi pagato eh? pezzi dimmerda mangia cammelli-
- Tu perdona Sunny, noi troppa voglia di machina, ma noi portato tutti soldi come tu chiesto,tu conta: 10.500 giusti-
- Vediamo........-
- Ok, bravi, 10.650...non sapete neanche contare, siete delle merde, sparite prima che cambi idea-
Contemporaneamente, lanciai le chiavi della lamborghini nei cespugli più bui e lontani.
-Tu bastardo Sunny!!!! tu pagherai-
Tutti e 5 i macedoni imprecando, si tuffarono nei cespugli. era notte fonda e non c'era neanche la luna, saranno cazzi a trovarle pensai.
.
Non feci a tempo a rientrare nel locale che le avevano già trovate.
sono veramente peggio degli animali questi.
Non capendo come si aprisse l'auto col il telecomando, i macedoni per entrare spaccarono un vetro con un sasso e vi salirono tutti e sei contemporaneamente urlando
"guido io!!! guido io!!!"
sentii il rumore secco dei calci e pugni che si stavano dando per mettersi al volante.
Alla fine 2 macedoni imprecando, si sedettero sugli alettoni posteriori e gli altri tre, si sistemarono in macchina; quello sul sedile del passeggero aveva le gambe completamente fuori dal finestino per far stare quello dietro in posizione fetale.
Con un rumore agghiacciante, la lamborghini fece patinare a lungo le ruote posteriori prima di schizzare via intraversandosi più volte, fuori dal parcheggio.
Uno dei 2 macedoni seduto sugli alettoni fu subito sbalzato via fracassandosi il cranio contro un'auto parcheggiata, l'altro terrorizzato, resistette fino a che la lamborghini non ingranò la terza marcia, poi volò via roteando come un'aquilone a più di dieci metri d'altezza per poi ricadere sull'asfalto con un tonfo sordo classico delle ossa quando si frantumano.
- Dove c...o è la mia macchina??-
L'uomo dallo sguardo strafottente che poco prima mi aveva lanciato le chiavi della lamborghini, adesso era bianco come un cencio, aveva sentito l'ululare della sua fuoriserie in fuori giri fin dentro il locale nonostante la musica assordante.
- l'ho venduta mister, a lei non serviva più-
In un lampo il rasoio tracciò una sottilissima riga rossa all'altezza del suo pomo d'adamo. Quando l'uomo si toccò il collo, la riga rossa si trasfomò in uno squarcio profondo un dito da dove il sangue veniva stantuffato fuori a fiotti dal pulsare impazzito del cuore.
Lo seppellii nel boschetto sul retro del night e rientrai nel locale, un pezzo dimmerda in meno su questa terra pensai, un giorno verrò ricompensato anche per questo.
Nella toilette mi lavai le mani passandomele ancora umide tra i capelli per darmi un'aspetto più ordinato. Mi guardai allo specchio, davanti a me, l'immagine riflessa di Sunny Temper
mi guardava col suo solito sorriso guascone, prima di uscire gli strizzai l'occhio mimando un sinistro destro degni del miglior Brown Sugar Robinson. Adesso ero felice, anche oggi avevo pagato il mio tributo alla società: avevo eliminato un parassita.
Melissa era al tavolo, fumava nervosamente l'ennesima sigaretta aspettando inutilmente il ritorno dell'uomo che l'aveva lasciata lì ad aspettare da sola per una stupida auto.
- Madame, il signore che era con lei non si è sentito bene ed è andato via......mi spiace molto, posso fare qualcosa per lei?-
- Sì, Sunny, mi accompagna a casa? non ho voglia di guidare-
Le aprii la porta della sua jaguar nera, il profumo della pelle conolly dei sedili ci accolse come la più bella delle alcove.
adesso entrambi potevamo percepire che quella notte sarebbe stata solo nostra, una magia della vita.
Adesso Melissa si stava sciogliendo i capelli mentre inarcando la schiena, cercava la giusta posizione sul sedile per guardarmi mentre guidavo. I bottoni della camicietta di seta lucida faticavano a contenere due seni perfetti che facevano bella mostra sotto una costosissima lingeri di pizzo rosso fuoco.
Accesi il cd, la voce rauca Lou Reed intonava "hei baby, take a walk in the wild side...du, du du du du"...e lei sembrava ora, per quanto possibile, ancora più bella, forse troppo per me, sapevo già che sarebbe stata la nostra unica e meravigliosa notte d'amore.
bobo blaster